In seguito ai funerali del papa emerito Benedetto XVI, il Vaticano è al centro di una polemica.
Il Vaticano è al centro di una feroce polemica per il funerale di Benedetto XVI. A distanza di dieci anni dalla rinuncia alla carica del Papa emerito, ed in seguito al volo in elicottero su Roma diretto a Castel Gandolfo, il decesso di Benedetto XVI ha portato al riesamino del suo pontificato.
Durante gli scorsi giorni, la Città del Vaticano – in lutto per la morte del papa emerito – è stata al centro di numerose polemiche. Al centro della discussione il corteo tenutosi dal monastero Mater Ecclesiae alla Basilica di San Pietro. Tra le polemiche sorte, anche la questione della richiesta ai governi di partecipare ai funerali in forma privata e non con delegazioni ufficiali, fatta eccezione per il governo italiano e quello tedesco.
Sono sorte numerose polemiche per il modo in cui si è svolto il funerale del primo Papa emerito della storia che risultava non essere più regnante da quasi otto anni. Come se non bastassero le controversie createsi per le modalità in cui si sono svolti i funerali di Benedetto XVI, adesso sono circolate alcune anticipazioni circa un nuovo libro. Si tratta di un manoscritto di Padre Georg, segretario particolare del defunto.
Il collegamento tra Emanuela Orlandi e la Santa sede
Il libro si intitola Nient’altro che la verità, e tratta – tra le altre cose – anche il caso di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana 15enne scomparsa nel 1983. Emanuela Orlandi, è la ragazza – all’epoca 15enne – che il 22 giugni del 1983 scomparve a Roma. Ad oggi ancora nessuna traccia di quella che al momento della sparizione, era soltanto una ragazza. Nell’ultimo periodo la stampa italiana ha riacceso il suo interesse nei confronti nel caso della giovane. Secondo alcune ipotesi, la scomparsa della giovane sarebbe collegata ad alcune lotte interne nel Vaticano.
La scomparsa
Poco prima di scomparire, verso le sette di sera, Emanuela telefonò a casa spiegando che aveva accettato il passaggio di un uomo, offertosi di accompagnarla a casa, in quanto l’autobus non era passato. Secondo alcune ipotesi il sequestro era stato organizzato in modo che venisse liberato Mehmet Ali Agca, l’uomo che aveva sparato a Papa Giovanni Paolo II. Furono molte le ipotesi formulate in seguito alla scomparsa della 15enne.
